Eolico: considerazioni sulla variabilità geografica del vento

Le installazioni eoliche, forniscono la possibilità della generazione di energia grazie alla potenza del vento.

Vediamo qualche considerazione in merito a questa risorsa rinnovabile naturale, specificatamente sulla sua variabilità geografica in base alla topografia delle zone e al fenomeno degli effetti termici, con uno sguardo particolare nei confronti della ventosità nel nostro Paese.

Vento e alterazioni ventose in base a topografia ed effetti termici

I venti vengono prodotti dall'energia del Sole, la quale provoca il riscaldamento disomogeneo della Terra che si rivela maggiormente intenso di giorno e vicino all'Equatore.

La zona più calda, si muove intorno alla Terra in coincidenza con la rotazione dell'asse per il risultato di una circolazione dell'aria globale sotto l'influenza delle forze di Coriolis causate dalla rotazione terrestre.

La disuniformità della crosta terrestre, fa sì che la circolazione venga disturbata da variazioni su una minore scala continentale. Altre alterazioni del flusso, sono provocate dalla topografia e da effetti termici.

Colline e montagne ad esempio, con la loro altitudine, danno luogo a regioni dove la velocità del vento è più alta. La topografia locale si rivela dunque responsabile delle fluttuazioni ad alta frequenza del vento, caratteristiche cruciali e da prendere in considerazione a riguardo della progettazione di turbine eoliche.

Anche gli effetti termici possono produrre variazioni del flusso ventoso. Le zone costiere ad esempio, sono spesso ventose a causa del diverso grado di riscaldamento della terra e del mare.

Se il mare è maggiormente caldo, si instaura una circolazione dell'aria dalla terra verso il mare: l'aria calda sale sull'oceano e l'aria fredda scende sulla terra.

Se è la terra ad essere più calda, il processo si inverte. In caso di area oceanica con conseguente acqua fredda verso la costa e area desertica, potranno nascere venti costieri ad alta velocità.

Questo non riguarda però solo il mare: gli effetti termici infatti, possono verificarsi anche a differenze di altitudine: l'aria dalle alte montagne scende verso la pianura, generando venti forti e verso il basso.

La ventosità italiana

In Italia esistono tre regimi di ventosità:

  • I venti di forte intensità a direzione costante e media durata come Bora e Maestrale, prodotti dagli anticicloni continentali su aree estese;
  • venti di discreta intensità a direzione variabile e media durata come Libeccio e Scirocco, che nascono da perturbazioni o fronti di aria fredda o calda freddi che investono il paese a causa di depressioni mediterranee e piogge;
  • I venti deboli delle valli e delle coste, tipici delle alte pressioni invernali o estive, causati da differenze di riscaldamento e di altitudini tra mare e terra

Le stagioni maggiormente ventose sono inverno, autunno e primavera.

Il fenomeno ventoso si manifesta con caratteristiche disomogenee sull'intero territorio italiano.

In Italia, le aree ventose si trovano maggiormente concentrate nelle Regioni del Centro-Sud e nelle isole maggiori, per cui queste si rivelano le zone più interessanti per le installazioni eoliche.

Per quanto riguarda il Nord, vi è una possibile disponibilità di risorse in montagna, ma a quote molto elevate.

Mappa del vento in Italia

(Mappa della ventosità italiana)

AutoreDott.ssa Elisabetta Berra


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