Eolico e solare crescono a scapito del nucleare. Il rapporto del Worldwatch Institute

Che la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile sia in aumento in tutto il mondo non è certo una novità. Meno noto è invece che la crescita dell'energia da fonte rinnovabile stia sottraendo quote all'energia elettrica prodotta da fonte nucleare. Siamo ancora lontani dall'auspicato sorpasso, ma la strada imboccata indica una tendenza piuttosto chiara: la quota di energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile cresce; la quota di energia prodotta dall'atomo diminuisce. A evidenziare questo trend è un recente rapporto pubblicato dal Worldwatch Institute, organizzazione indipendente che si occupa della produzione di ricerche relative a tematiche legate alla sostenibilità ambientale, all'energia e all'utilizzo delle risorse. 

«Wind, Solar Generation Capacity Catching Up with Nuclear Power», questo il titolo dell'analisi pubblicata dall'istituto, sottolinea infatti che «I sostenitori dell'energia nucleare hanno a lungo predetto un suo rinascimento, ma questo tipo di produzione di energia elettrica è in fase di stallo da anni. Le energie rinnovabili, al contrario, continuano a espandersi rapidamente, anche se hanno ancora una lunga strada da fare per competere con l'energia proveniente da fonte fossile, che rappresenta circa i due terzi della produzione mondiale di elettricità». In termini percentuali, il Worldwatch Institute sottolinea che nella produzione totale di energia elettrica, la quota di energia prodotta da fonte nucleare è scesa dal 17,6 % del 1996 (anno di picco) al 10,8 del 2012. La quota prodotta con fonti rinnovabili, al contrario, è salita dal 18,6 % nel 2000 al 22,7 nel 2012.

Tra le energie rinnovabili, la gran parte dell'energia è prodotta ancora dal settore idroelettrico (il 16,5% del totale nel 2012), mentre la quota di produzione derivante dalle fonti eolica e solare sono ancora basse in termini percentuali. Nel 2012 la quota di energia eolica è stata il 3,4% del totale di energia elettrica prodotta nel mondo, mentre l'energia solare solo dello 0,7%. Si tratta certamente di percentuali ancora molto basse rispetto alla produzione totale di energia elettrica, ma il confronto con le altre fonti, e in particolare con le fonti nucleari, evidenziano che eolico e solare sono in costante crescita. Tra il 2000 e il 2012, secondo quanto riportato dal rapporto del Worldwatch Institute, l'energia eolica è cresciuta di quasi 16 volte e il solare di 49 volte. 

Nucleare, eolico e solare. Le quote in un grafico del Worldwatch Institute

(Nucleare, eolico e solare. La produzione energetica in un grafico del Worldwatch Institute)

Contrariamente alle fonti rinnovabili, l'energia prodotta dall'atomo è diminuita sia in quote percentuali che in termini assoluti. Tale fonte energetica, utilizzata per scopi civili fin dagli anni Cinquanta, ha conosciuto una rapida crescita tra gli anni Settanta e i primi anni Ottanta (come conseguenza delle crisi energetiche degli anni Settanta), arrivando alla sua massima produzione nel 2010, quando il totale di energia atomica prodotta nel mondo ha raggiunto il picco di 375,3 gigawatt. Da quel momento, però, la sua produzione ha avuto un'inversione di tendenza, fino a raggiungere i 371,8 gigawatt nel 2013 (i dati utilizzati dal Worldwatch Institute sono quelli forniti dall'Aiea, Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica). Secondo l'analisi del Worldwatch Institute, questo declino dell'atomo è dovuto alle condizioni economiche avverse, alle preoccupazioni relative alla sicurezza dei reattori e all'ancora irrisolta questione dello smaltimento delle scorie nucleari. Tutti fattori che hanno contribuito a porre un freno al settore.  

Il trend che vede una diminuzione della produzione nucleare e una crescita delle fonti rinnovabili è confermato anche dagli investimenti nei rispettivi settori. Secondo le stime dell'Iea (Agenzia Internazionale dell'Energia), tra il 2000 e il 2013 gli investimenti per il nucleare sono stati in media 8 miliardi di dollari l'anno, mentre nello stesso periodo gli investimenti per le rinnovabili sono state in media di 37 miliardi l'anno per il solare e 43 miliardi l'anno per l'eolico

A differenza di quanto accaduto per gli investimenti, il nucleare continua a ricevere la quota maggiore di finanziamenti pubblici per la ricerca e lo sviluppo del settore energetico, ma anche in questo settore la percentuale di finanziamenti pubblici è diminuita negli ultimi anni. Il rapporto del Worldwatch Institute, riprendendo i dati dell'Iea, evidenzia che il nucleare tra il 1974 e il 2012 ha beneficiato circa il 51%, dei finanziamenti pubblici per ricerca e sviluppo (circa 295 miliardi di dollari), ma questo numero è declinato nel tempo, da un picco del 73,6% nel 1974 al 26% di oggi. Le energie rinnovabili, al contrario, nel medesimo periodo hanno ricevuto fondi pubblici per 59 miliardi (10,2%), ma la loro quota è aumentata anno dopo anno. 

Considerate queste tendenze, gli estensori del rapporto evidenziano che al momento le possibilità di un rilancio dell'energia nucleare sono molto scarse. Per contro, però, le fonti rinnovabili hanno ancora una strada molto lunga da fare per raggiungere l'obiettivo che ci si prefigge per i prossimi anni: soppiantare in parte o del tutto le fonti fossili, al momento la principale fonte di produzione energetica e i maggiori responsabili dei cambiamenti climatici.

AutoreDott.ssa Serena Casu


Visualizza l'elenco dei principali articoli