Energia rinnovabile per gli edifici pubblici di Cucciago(Como)

Un intero Comune che, tutto in una volta, decide di bandire l'energia derivante dal petrolio per tutti i suoi edifici pubblici e sostituirla con energia che arriva solo ed esclusivamente da fonti rinnovabili. Uno scenario del futuro perchè, inevitabilmente, essendo il petrolio risorsa scarsa, è quanto accadrà quando questo tipo di carburante finirà, ma c'è già chi anticipa i tempi. E si ritroverà un bel risparmio nelle casse comunali.

Accade a Cucciago, un paese di circa 3.400 anime in provincia di Como, in Lombardia, noto per aver ospitato per tanti anni il premio Nobel per la Chimica Giulio Natta, cui è intitolata una piazza.

Qui il petrolio è stato messo in cantina, e per tutti gli edifici pubblici si punta sui tetti fotovoltaici e sul riscaldamento a legna.
Un passo indietro coi camini allestiti in scuole e anagrafe? Tutt'altro.

A riscaldare ci pensa una "stufona", un grande impianto alimentato con il cippato ricavato dai boschi dei dintorni.

Il cippato, che rientra nell'ambito delle fonti rinnovabili biomasse ligno-cellulosiche, è del legno preso da ramaglie o da tronchi che, tramite una macchina chiamata, appunto, "cippatrice" viene ridotto in piccolissimi pezzi che possono esser grandi da pochi millimetri ad alcuni centimetri.
Il cippato è sia materia prima per i procedimenti dell'industria sia, come accade a Cucciago, combustibile e può essere usato sia in centrali a biomasse (per generare energia elettrica) sia negli impianti di cogenerazione.
Nel paese del comasco sarà usato come combustibile per la "stufona" che scalderà l'acqua che verrà poi introdotta nella rete del teleriscaldamento che raggiunge gli impiegati del Comune e i bambini a scuola.

Ogni inverno per portare il calore negli edifici pubblici del paese serviranno circa 260 tonnellate l'anno di cippato, che garantiscono un'autonomia per 180 giorni, pari a sei mesi.
Nei restanti giorni di primavera e d'estate non mancherà, però, l'acqua calda: a fornirla ci penseranno le pompe di calore alimentate anche dai pannelli fotovoltaici.

I vantaggi per il Comune e per i contribuenti

  • il risparmio economico: è stato stimato che solo nella fase inziale l'ente pubblico risparmierà sulla bolletta 12.500 euro;
  • la qualità dell'aria: introdurre un sistema di nuova generazione come la "stufona" col teleriscaldamento, che ottimizza i consumi e abbatte l'immissione dei fumi in atmosfera grazie a un innovativo sistema di filtri, ha permesso di sostituire tutti i vecchi impianti dei singoli edifici, che erano molto più inquinanti;
  • l'impronta ecologica: prendere la legna dal bosco dietro casa ha una impronta ecologica, ovvero uno spreco di risorse naturali per ottenere un obiettivo, ben minore di quella che ha il portare petrolio o gas da un altro continente.

Quella fatta a Cucciago è una scelta "green" che ha ripercussioni positive anche su diversi altri fronti.

  • Il fronte occupazionale
    A raccogliere la legna che verrà poi trasformata in cippato per alimentare l'impianto di teleriscaldamento ci pensa la cooperativa Esedra di Cantù, una coop sociale del territorio che si occupa di inclusione per aiutare persone svantaggiate - spesso segnalate dai servizi sociali - a integrarsi nel mondo del lavoro. Esedra procura la legna in territori di proprietà demaniale poco lontano dal paese, ma si offre anche di farlo in territori di privati.
  • Il fronte di salvaguardia ambientale
    Una conseguenza della raccolta di rami e sterparglie per la "stufona" è che si tiene così pulito il sottobosco. Una operazione importantissima sia per la salvaguardia della tenuta dei terreni e dell'equilibrio dell'habitat, ma anche per prevenire il rischio incendi.
  • Le potenzialità di sviluppo
    La rete di teleriscaldamento varata dal Comune potrà, su richiesta, essere aperta agli utenti vicini a questi edifici: anche questi condomini avranno la possibilità di risparmiare sulla bolletta del riscaldamento.
    Per non parlare delle potenzialità possibili nell'esempio che potrà dare questa "buona pratica", che potrebbe essere seguita da tanti altri Comuni italiani.
AutoreAntonella Cardone


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