Ecosistema Urbano: al vaglio le politiche ambientali nelle città

Nella città di Torino, presso l'Ex "Curia Maxima" (in via Corte d'Appello, 16), è stata presentata la XXI edizione della manifestazione dal titolo "Ecosistema Urbano". Ad indire l'evento è stato "Legambiente", in collaborazione con l'Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Sole 24 Ore. L'occhio è stato rivolto in modo particolare alle strategie di azione messe in atto dai comuni italiani, riguardo alla efficacia reale delle politiche ambientali. Al vaglio, dunque, l'operato delle amministrazioni locali; gli interventi, le soluzioni adottate per migliorare lo stato del proprio territorio. Focus sulla mobilità sostenibile, sulle scelte e sui progetti, adottati versus l'inquinamento ambientale; ed ancora lente di ingrandimento sulla gestione dei rifiuti e delle acque reflue e su tanto altro ancora.

Legambiente

(Ecco un esempio del programma dettagliato della XXI edizione di "Ecosistema Urbano", nella città di Torino).

Secondo il presidente di "Legambiente", Vittorio Cogliati Dezza: "non mancano certamente i segnali di cambiamento nelle città: il successo della raccolta differenziata a Milano e ad Andri; il car-sharing a Roma ed a Milano; le pedonalizzazioni a Bologna; la mobilità a Bolzano; non sono pochi segnali positivi in una situazione bloccata. Al suo ventunesimo anno, Ecosistema Urbano ripete con evidenza che c'è bisogno di una strategia positiva di trasformazione delle città". In questa specifica edizione l'Ecosistema Urbano" ha inteso puntare su particolari città definite "a tre velocità": lente, lentissime e statiche.

Ecco allora che le città di Verbania, Belluno, Bolzano, Trento e Pordenone hanno raggiunto, secondo "Legambiente" i risultati migliori, ma certo non ottimi; mentre, purtroppo i peggiori sono stati battuti da Agrigento, Isernia, Crotone, Messina, Catanzaro e Reggio Calabria.  Secondo una attenta analisi è risultato che chi possiede valori eccessivi di biossido di azoto è la città di Trento; Verbania e Belluno, invece, perdono un terzo dell'acqua immessa in rete; le cose non migliorano con Pordenone. Purtroppo viene spontaneo realizzare dei confronti di status con alcune città europee. Vi sono luoghi infatti come Barcellona, Londra, Copenaghen, Vienna, dove si mettono in atto concreti e soprattutto utili interventi che apportano inevitabilmente una ottima qualità dei servizi e di conseguenza della vivibilità. Per riuscire ad arrivare realmente ad un cambiamento radicale nelle città a vantaggio di scelte sostenibili è necessario dare vita ad obiettivi chiari ed ambiziosi, allontanando logiche parziali e settoriali, che non portano mai a nulla di buono. In ogni città per vedere un reale cambiamento di miglioramento ambientale si studiano nello specifico: la qualità dell'aria, la gestione delle acque, quella dei rifiuti; la funzionalità del trasporto pubblico, l'energia ed i suoi consumi. Ciò che emerge ed anche in modo forte, è purtroppo questo: le politiche urbane sulla mobilità non riescono ancora nonostante gli sforzi a migliorare la vivibilità nelle città.

AutoreDott.ssa Mariagrazia Poggiagliolmi


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