E anche Cuba si dà alle rinnovabili: il piano energetico di cuba per biomasse, eolico e fotovoltaico
L'amore tra Cuba e le rinnovabili dura almeno dal dicembre 2011, quando, nella provincia di Ciego de Avila (a circa 400 Km a est di L'Avana), fu dato il via ai lavori per il primo impianto cubano per la produzione di energa elettrica da biomassa (nel caso specifico, rifiuti cellulosici di Marabu, una specie invasiva di legno duro). Circa un anno dopo, fu, poi, la volta della comunità montana Pan de Azùcar, beneficiaria di un progetto ONU interessato a portare energia elettrica nelle più remote zone rurali. Furono, così, installati 25 moduli solari in altrettante abitazioni.
(L'impianto a biomassa di Ciego de Avila durante i lavori di costruzione)
L'interesse del governo cubano è, così, andato in crescendo e il 2012 si apriva e chiudeva all'insegna di alcuni importanti annunci. Prima di tutto, la necessità di ampliare e diversificare l'utilizzo delle fonti rinnovabili puntando su biogas, impianti eolici (procedendo, dunque, alla realizzazione di nuovi) e fotovoltaici (attraverso il progetto Solarización con l'installazione di 8000 pannelli in comunità piccole e isolate).
Apertosi sotto questi auspici, il 2012 si chiudeva con il fermo proposito di arrivare a ottenere (negli otto anni successivi) il 16,5 % dell'energia da fonti rinnovabili, investendo su vento, sole, canna da zucchero e risorse idriche come principali alternative allo sfruttamento dei combustibili fossili, riducendo, così, le spese relative a questo settore. Si prevedeva, dunque, un crescente e preponderante sviluppo dell'industria dello zucchero e, quindi, delle biomasse, ma grossi finanziamenti erano stati previsti anche per il settore eolico.
(Il progetto Solarización porta energia fotovoltaica nelle zone con difficile accesso alla rete elettrica)
Giungiamo, così, a oggi. È, infatti, notizia di questi giorni la decisione di costruire nuovi impianti fotovoltaici (uno nella provincia di Pinar del Rio, che ospita già molti degli impianti attualmente funzionanti) e di continuare a installarne dei moduli nelle aree di difficile accesso alla rete elettrica; sono, infatti, numerosi i centri di questo tipo che già oggi producono in maniera autonoma e da fonti rinnovabili l'energia necessaria al proprio fabbisogno energetico. Durante il 2014, la centrale di Pinar del Rio raggiungerà i 2,5 MW di potenza istallata, un primo passo verso i 15 MW previsti a pieno regime.
(La provincia di Pinar del Rio è tra le più ricche di parchi fotovoltaici)
Il progetto continuerà a portare vantaggi sia economici sia ambientali, contribuendo a ridurre le emissioni di CO2, uno dei punti di forza su cui insiste il governo cubano. Dal 2011, infatti, il nuovo piano energetico (sempre più attento al settore delle energie rinnovabili) ha permesso di risparmiare ben 31150 tonnellate di carburante, tagliando, così, le emissioni di CO2 del 20 % rispetto al 1990.