Cina a caccia di investitori per il fotovoltaico
CRESCE LA DOMANDA, MA NON I FINANZIAMENTI
Secondo l'European Industry Photovoltaic Association non ci sono dubbi, è l'Asia il Continente destinato a trainare il settore del fotovoltaico nel corso dei prossimi anni, dopo aver superato l'Europa protagonista di pesanti tagli agli incentivi. Finora, il più grande colosso asiatico è stato la Cina, il cui futuro, nel campo del fotovoltaico, sembra però incerto: i timori legati ad una recessione economica del Paese hanno portato ad una fuga di investitori che non ha risparmiato nemmeno il settore dell'energia verde.
La Cina, comunque, dimostra di non avere intenzione di fare dei cambi di rotta e di voler mantenere il proprio primato nella crescita delle energie verdi, lanciando un appello agli investitori di tutto il mondo. La condizione economica e finanziaria non è delle più rosee: a causa dei programmi di supporto alle energie rinnovabili incompleti e dei rischi per il prossimo futuro, le banche cinesi concedono finanziamenti con maggiore riluttanza, contribuendo ad aumentare il gap tra la richiesta e le possibilità finanziarie del mercato.
La domanda di capitali per la realizzazione di impianti fotovoltaici, secondo le previsioni, dovrebbe mantenersi stabile intorno ai 9.8 miliardi di dollari l'anno per i prossimi anni: una cifra nettamente superiore alle possibilità dell'attuale mercato finanziario e che richiede un ritorno di fiducia da parte degli istituti di credito e degli investitori, che al momento, però, fatica ancora a manifestarsi.
Mentre le banche presenti sul territorio cinese mantengono un atteggiamento cauto e aspettano di valutare se la ripresa del settore è effettiva, stabile e duratura, un unico istituto di credito sembra disposto a puntare sul fotovoltaico: si tratta della National Develpment Bank, per sua natura legata alle politiche economiche del Paese. Ora, il Governo punta al rientro degli investitori nel Paese, offrendo nuovamente politiche di sostegno per lo sviluppo del settore.
(Parco fotovoltaico cinese)
I SEGNALI DI RIPRESA
Il Governo cinese, infatti, resta fiducioso: le previsioni entro il 2015 sono di una crescita annuale pari a 10 GW, con l'obiettivo di raggiungere i 35 GW installati entro la fine del prossimo anno. Gli aiuti e le politiche di sostegno si legano ad una crescita della domanda, che, secondo le previsioni, dovrebbe mantenersi in costante crescita nel corso dei prossimi anni.
Segnali di ripresa si iniziano a ricevere anche dal mercato finanziario e direttamente dal settore produttivo: nel corso del 2013, il 75% delle 26 aziende produttrici di celle solari hanno riportato un bilancio positivo nei report finanziari, mentre nel corso del 2013, 13 aziende produttrici di silicone policristallino hanno ripreso la produzione, dopo che, nella prima metà dello scorso anno, il crollo dei prezzi ha provocato lo stop delle produzioni di ben 37 su 43 aziende produttrici.
Nonostante le previsioni confermino la crescita nel corso dei prossimi anni, con una crescita parallela della domanda che dovrebbe passare dal 20% al 30% entro la fine del 2015, i rischi ancora non sono stati lasciati del tutto alle spalle dalla Cina: il ritorno a politiche di incentivi potrebbe rimettere il Paese sul percorso già precedentemente affrontato, che conduce in modo diretto verso mercati drogati e nuovi crolli dei prezzi. Il colosso asiatico avrà imparato la lezione, o dovrà cedere lo scettro di Paese leader nella produzione di energia fotovoltaica a qualche altro concorrente con una crescita più stabile?