Celle fotovoltaiche spalmabili, pannelli autopulenti o flessibili, quale impianto scegliere?

Il settore dell'energia fotovoltaica negli ultimi anni si sta sviluppando molto rapidamente, scienziati e aziende sono in prima linea sulle fonti rinnovabili alla continua ricerca di soluzioni tecniche sempre più innovative e "green". In tutto il mondo il fotovoltaico è ormai una opportunità innegabile per il futuro, ed è forse questa la spinta propulsiva che alimenta le febbrili ricerche scientifiche di Università, industrie e centri di ricerca, che immettono sul mercato invenzioni sempre più all'avanguardia capaci di ridurre ormai al minimo l'impatto ambientale.

Ma quali sono le tecnologie che stanno per cambiare l'universo dell'energia fotovoltaica? Abbiamo i pannelli che si puliscono da soli, le celle fotovoltaiche spalmabili e il fotovoltaico che si srotola.

PANNELLI AUTOPULENTI

Una delle problematiche più complesse per tutte le società dei grandi impianti solari è proprio quello della pulizia delle estese superfici di pannelli solari. La polvere e i vari detriti si depositano sulla superficie degli elementi compromettendone l'efficienza e quindi abbassando la soglia del rendimento di tutto il sistema. La risposta arriva dalla tecnologia aerospaziale pensata per le missioni sul pianeta Marte, con dei pannelli solari capaci di autospolverarsi. Il funzionamento è complesso ma in realtà semplice nelle operazioni: una plastica trasparente (o anche del materiale elettrico sensibile) viene posizionato sulla superficie del pannello, dove un sensore  controlla costantemente il livello di sporco che vi si deposita. Quando una certa soglia è stata raggiunta, una carica elettrica "spinge" sui margini dal pannello il materiale, e in soli due minuti di tempo è possibile eliminare fino al 90% di polvere depositata. La carica elettrica  per attivarsi prende la sua energia direttamente da quella prodotta dall'elemento a energia solare.

Il sistema deriva dalla tecnologia aerospaziale pensata per le missioni sul pianeta Marte

(Il modello spaziale su cui è stata elaborata la tecnologia dei pannelli autopulenti)

LE CELLE FOTOVOLTAICHE SPALMABILI

Si tratta in realtà di un sistema fotovoltaico spalmabile, che adotta delle pellicole molto sottili che possono essere adagiate su qualsiasi superficie piatta e liscia. L'innovativa soluzione è stata possibile in virtù delle moderne celle fc a film sottile, le quali si basano su un'invenzione dell'industria norvegese EnSol: la tecnologia dei nanocristalli.

Si tratta di un'invenzione che di base rivoluziona alla radice il concetto stesso di pannello fotovoltaico, poiché secondo l'azienda che le ha ideate, queste pellicole si potranno applicate su tutti i vetri di edifici residenziali e non, oltre alle ali degli aeroplani. In questa condizione il fotovoltaico aumenta le sue potenzialità in maniera esponenziale. Basta pensare che le cellule fotovoltaiche spalmabili potrebbero permettere una sviluppo dell'energia solare su scala industriale, considerando che già si pensa alle tante diverse superfici all'interno della città dove il nuovo sistema potrebbe essere applicato. Una vera e propria rivoluzione tecnologica in questo settore.

Composto di strisce lunghe sei metri e larghe quarantacinque centimetri

(Il sistema fotovoltaico spalmabile)

IL FOTOVOLTAICO CHE SI SROTOLA

È in assoluto il primo pannello solare che si srotola, cioè un elemento flessibile che cambia la concezione di intendere il pannello solare come struttura rigida e piatta. Il pannello flessibile è una specie di adesivo, che può essere attaccato e staccato in assoluta libertà dove ci sembra più comodo senza i limiti e i vincoli che oggi ci sono nei pannelli tradizionali.

Un sistema prodotto dalla Global Solar Energy che porterà una serie di importanti vantaggi, tanto per cominciare dalla riduzione di superficie occupata. I pannelli sono delle strisce dalla lunghezza di circa sei metri e larghezza di quarantacinque centimetri che non hanno bisogno del supporto della griglia che oggi invece è basilare, e consentono in questo modo di ottenere spazi più ridotti. Inoltre, la loro installazione ha un costo competitivo sul mercato poiché è uguale a quella dei pannelli fotovoltaici in silicio policristallino.

Il nuovo sistema non è in produzione ma attende la certificazione di conformità per essere immesso sul mercato mondiale, e lo si attende con speranza poiché i nuovi impianti potranno lavorare al massimo delle loro capacità sia per la maggiore superficie disponibile, e sia perché i pannelli flessibili lavorano in maniera ottimale anche nelle condizioni in cui non sono colpiti direttamente dalla luce solare. Alla base della nuova tecnologica c'è il sistema CIGS, che utilizza un film di spessore molto sottile che ha un'elevata capacità di assorbimento dei raggi solari. La pellicola è formata da un materiale semiconduttore a banda proibita diretta.

I pannelli sono delle strisce dalla lunghezza di circa sei metri e larghezza di quarantacinque centimetri

(Il sistema del fotovoltaico flessibile)

AutoreDott. Luigi Boccia


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