Il tutolo e i suoi vari utilizzi: le scarpe in suola di mais

"Questa è la storia di un piccolo robot caduto sulla Terra, che trovò un pianeta sull'orlo della rovina ambientale e tentò di comunicare con gli umani per salvare le cose che amavano di più".

Sul proprio sito web si presenta con questo incipit di favola Carta Vetrata, un'azienda di calzature ecologiche fondata nel 2004. Nel mese di settembre, Carta Vetrata ha stupito i visitatori del So Critical So Fashion, iniziativa dedicata alla moda etica all'interno della Settimana della moda di Milano, con le sue scarpe in suola di mais. Si tratta di una novità assoluta nel settore calzature, messa a punto in collaborazione con il laboratorio TM. Il fondo della scarpa è costituito di tutolo di mais, la parte più dura della spiga di granoturco, che serve da sostegno al mais. Il materiale, naturale al 100%, è leggero, resistente e consente al piede di respirare.

La flessibilità è data dal fatto che il tutolo si presenta in farina di granuli; anche per le temperature non c'è da preoccuparsi, perché può raggiungere una temperatura oltre i 60°C e il suo punto di infiammabilità è 250°C.

La collezione Primavera/Estate 2014 presentata da Carta Vetrata propone diversi modelli per adulti e bambini: sneakers affusolate dai colori vivaci e sandali che richiamano i colori naturali della terra; derby classiche rifinite di canvas eco (tessuto resistente di tela di cotone) e pelle e ballerine per bambine.  Tutti i modelli sono impreziositi da decorazioni artigianali. Infatti, l'azienda lavora con artigiani italiani e partners certificati per processi di produzione che privilegiano la filiera corta e l'utilizzo di materiali biologici e riciclati, come pelle di concia vegetale, feltro e gomma riciclati e colle ad acqua, eliminando additivi chimici dannosi.

scarpa in suola di mais
(Scarpa in suola di mais)

SCARPE SOTTO ACCUSA

Uno dei principali problemi relativi al settore calzature è proprio quello della pericolosità delle sostanze usate durante i processi di produzione, oltre che quello dell'inquinamento che provocano gli stessi processi. Un'attenzione particolare si dovrebbe dare anche alla scelta della qualità dei materiali che indossiamo quotidianamente.

La concia della pelli fatta con il cromo, ad esempio, ha il vantaggio di facilitare la produzione di cuoio adatto a quasi tutti gli utilizzi. Inizialmente, il cromo è stato accolto con grande entusiasmo dai produttori, anche perché riduceva sensibilmente i costi e i tempi rispetto al metodo naturale. Da quarant'anni, però, sono emersi gli effetti dell'utilizzo del metallo pesante sia sugli utenti finali dei prodotti, ma soprattutto sui lavoratori a contatto con la sostanza nei processi di lavorazione: irritazione alle vie respiratorie, dermatiti, allergie.

Altra imputata è la formaldeide, gas incolore e dall'odore pungente, che viene utilizzata per la produzione di materiali per l'edilizia, per prodotti di pulizia, colla, vernici, plastiche, ma anche per la concia delle pelli. La formaldeide è stata dichiarata cancerogena nel 2004 dall'Agenzia Internazionale per le Ricerca sul Cancro.
Inoltre, recentemente, il Mit (Massachuttes institute of technology) ha compiuto uno studio sull'inquinamento prodotto dalle scarpe, dal quale è risultato che un paio di scarpe da jogging producono circa 136 Kg di anidride carbonica, provenienti sia dai cicli produttivi, che dalla ricerca delle materie prime.

IL TUTOLO DI MAIS È ASSOLTO

Al contrario, il tutolo di mais sarebbe totalmente innocuo: non produce inquinamento nell'ambiente e non provoca tossicità in acqua. Risulta anche altamente biodegradabile.
Il tutolo macinato può essere utilizzato in diversi settori grazie alle sue proprietà: resistenza all'usura, elevata elasticità e discreta abrasività.
Il suo utilizzo si è molto ridimensionato rispetto a mezzo secolo fa, quando la raccolta avveniva a mano e le spighe non sempre venivano sgranate. A partire dagli anni '60, invece, i macchinari prelevano i chicchi di mais direttamente sui campi, per cui il fusto resta materiale di scarto. Il tutolo e gli stocchi del mais possono essere usati come biomassa destinabile ad uso energetico, o anche come materiale di insabbiamento (ad esempio per le lettiere), alimentazione per gli animali, prodotti per la pulizia dei metalli, prodotti per la pulizia delle lenti. Anche l'amido di mais può essere sfruttato ecologicamente, come per le plastiche biodegradabili.

tutolo macinato
(Tutolo macinato)

UN NUOVO ORIZZONTE?

Se fino agli anni '60 il mais faceva pensare a  campi coltivati e alle simpatiche "pannocchie", ora si è persa la familiarità con quest'alimento genuino. Non che in Italia non siano presenti ancora oggi campi coltivati a granoturco: le coltivazioni sono presenti soprattutto nel Nord Italia (in alcune aree della pianura Padana, in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Emilia Romagna). Ma il mais viene associato più facilmente alle scatolette sugli scaffali  dei supermercati. Per via della globalizzazione, il mais confezionato industrialmente viene utilizzato solitamente nelle insalate, sulla scia del modello americano.

Chissà che ora gli usi del granoturco non stiano raggiungendo una nuova frontiera e, tra qualche anno, oltre ad una auspicabile riscoperta dei prodotti della Terra, come in parte sta già felicemente avvenendo, non collegheremo al mais l'idea di ecologia e rispetto dell'ambiente. Quello di ridurre l'inquinamento nei processi produttivi, come per le calzature, è un primo passo.

Nell'epilogo della favola sarebbe bello sapere che il piccolo robot fece capire agli umani che stavano sbagliando, facendo riscoprire loro l'amore verso la Terra. Così tutti gli uomini iniziarono a collaborare e adottarono uno stile di vita più sano per salvare il loro Pianeta.

ragazzi in un campo di mais
(Campo di mais)

AutoreClaudia Morelli


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