Biodiesel: produzione in aumento
A quanto pare, sullo scacchiere economico del terzo millennio, il biodiesel sembra destinato a continuare ad acquisire sempre più peso nel settore dei trasporti, sia per quel che riguarda il mercato automobilistico sia in relazione al trasporto aereo e ferroviario. Il consumo di biocarburanti sta, inoltre, prendendo piede anche nei settori del riscaldamento domestico e commerciale. Già da qualche anno, infatti, il suo uso e consumo è in continua espansione negli Stati Uniti, anche se (va detto) più o meno l'85% dei biocarburanti consumati dall'altra parte del mondo arriva per lo più dal mercato europeo (con Francia e Germaniacapofila).
(La produzione e il consumo di biodiesel sono in crescita sull'intero mercato mondiale)
Di fatto, però, i biocarburanti (che vantano fra i propri pregi il fatto di essere biodegradabili e aver, quindi, un minor impatto ambientale) sono e sono stati spesso al centro di grosse polemiche che, sostanzialmente, riguardano tutte all'effettiva ecosostenibilità di questi prodotti. Dedicare intere aree alla coltivazione di un solo tipo di vegetale destinato alla produzione di biodiesel determina, infatti, maggiori emissioni di ossidi di azoto e ha conseguenze sulla deforestazione e sugli ecosistemi di queste zone. Inoltre, secondo alcuni economisti, queste problematiche potrebbero portare a un innalzamento dei prezzi dei generi alimentari, con conseguenze sul problema della fame nel pianeta.
Eppure, lo scenario prospettato negli scorsi giorni da José Angel Gurrìa, Segretario generale dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), sembra finalmente volgere al positivo. Intanto, perché la tendenza è sempre più quella di produrre biodiesel da composti organici non commestibili (il che significa che si comincia a non bruciare più potenziale cibo), prediligendo, quindi, fonti come i semi oleosi. Questi contengono, infatti, in media, una quantità maggiore di materia grassa rispetto al peso secco.
(Buone notizie sul mondo del biodiesel arrivano da José Angel Gurrìa, Segretario generale dell'Ocse)
Queste importanti dichiarazioni arrivano direttamente da Roma, dove è stato presentato il rapporto congiunto Fao-Ocse "Agricultural Outlook 2014-2023". Secondo i dati contenuti nel rapporto, nel corso del prossimo decennio, è legittimo attendersi un ulteriore e continuo aumento nella produzione e nel consumo dei biocarburanti. E la percentuale di questo aumento è davvero di quelle da meritare tutta l'attenzione possibile: si prospetta, infatti, un incremento superiore al 50 %, sostenuto, tra le altre cose, dall'incremento del bioetanolo. Ma mentre i prezzi dell'etanolo sembra destinati a crescere, in linea con quelli del petrolio greggio, il discorso cambia per il biodiesel. I suoi costi si presenteranno, infatti, verosimilmente in linea con l'andamento dei prezzi nel mercato dell'olio vegetale.
In pratica, all'interno del panorama agricolo mondiale, il solo settore della produzione dei semi oleosi sembra destinato a crescere del 26 %, proprio in risposta alla crescente domanda di carburanti bio nei Paesi sviluppati, mentre in quelli in via di sviluppo, la domanda sarà legata ad aumentate esigenze di alimentazione.
(Secondo l'ultimo rapporto FAO-Ocse, la produzione e consumo di biocarburanti è destinata ad aumentare del 50 % nei prossimi dieci anni)
Che conseguenze avrà tutto questo sull'economia mondiale?
- Un abbassamento dei prezzi agricoli
- Un aumento della produzione agricola destinata ai biocarburanti. Questa, unita a quella relativa alla produzione di cibo animale, supererà, per la prima volta, la produzione alimentare.