Batterie al litio, il riciclo parte dall'Italia

Sono le batterie più diffuse per la loro ottima durata, ma non è stato ancora inventato il sistema giusto che permetta di riciclarle in maniera sana e sicura. Stiamo parlando ovviamente di quelle al litio, ormai onnipresenti nei nostri smartphone, personal computer, tablet, piccoli elettrodomestici di largo consumo e addirittura nelle auto elettriche. A voler dare un segnale di svolta è proprio il nostro Paese: lo Stivale, infatti, intende trovare la soluzione idonea per il riuso e il recupero dei metalli e delle sue componenti.

Smaltire questo tipo di rifiuti in maniera sbagliata può creare enormi e gravi conseguenze per l'ambiente. Come fare, allora, per trattare gli accumulatori al litio esausti, vi chiederete? L'idea è affidarsi all'ingegno e all'impegno dell'Iccom, l'Istituto di chimica dei composti organometallici del Cnr, e al Cobat, Consorzio Nazionale per la Raccolta e il Riciclo. La "mission" per un recupero ecosostenibile e più sicuro parte proprio dai laboratori dell'Iccom con l'assegnazione del progetto ai suoi ricercatori.

RICICLO BATTERIE

(L'Italia raccoglie la sfida per il riciclo delle batterie al litio)

Il patto è stato siglato, in base all'Accordo Quadro che avrà durata triennale, da Giancarlo Morandi, presidente di Cobat, e da Maurizio Peruzzini, direttore di Iccom, alla presenza del presidente del Cnr, Luigi Nicolais. Trattare queste batterie non è assolutamente semplice, in quanto sono molto delicate e al contempo presentano un elemento base altamente infiammabile. A contatto con l'acqua infatti si crea addirittura una miscela esplosiva di ossigeno ed idrogeno.

"Vogliamo dare una risposta oggi alla sfida ambientale del futuro - dichiara Giancarlo Morandi, presidente di Cobat all'AdnKronos - Dal 2001 al 2013 l'uso di batterie al litio è quasi decuplicato. Tutti noi le abbiamo in tasca, dentro i nostri smartphone. E le avremo sempre di più nelle nostre auto, visto che alimentano le vetture ibride ed elettriche, e in generale nei sistemi di accumulo di energia".

Il Cobat, che è l'unico consorzio multifiera che lavora in Italia per il trattamento e il riciclo dei rifiuti pericolosi e non, è diventato un riferimento per tutti in questo il settore. Fonte di conoscenze è inoltre anche il Cnr che mira a veicolare il trattamento di questo materiale nella migliore maniera possibile e soprattutto in modo sicuro. "I prodotti di oggi sono i rifiuti di domani. Quello che vogliamo fare è trasformarli in risorse – ha aggiunto Morandi, soddisfatto per il nuovo progetto che si appresta a prendere man mano forma - Per raggiungere questo ambizioso obiettivo abbiamo chiesto aiuto a un'eccellenza della ricerca, il Cnr, mettendo a loro disposizione gli indispensabili finanziamenti e, soprattutto, la nostra lunga esperienza nel settore''.

Sono trascorsi ormai 13 anni e l'uso delle batterie al litio, diffuse in tutto il mondo, è aumentato in maniera esponenziale. E' questo il motivo principale che ha spinto l'Italia a raccogliere questa importante sfida e ad affidarsi ad una tecnologia rigorosa per il loro riciclo.

AutoreDott.ssa Tiziana Casciaro


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