Allarme rifiuti: in Italia discariche piene entro due anni

Le discariche italiane sono quasi al completo. A lanciare l'allarme è il primo Was Annual Report, dedicato all'industria italiana del waste management e del riciclo, presentato il 19 novembre a Roma da Althesys. Le discariche attive sul territorio italiano, sottolinea il rapporto, sono destinate ad esaurire entro due anni lo spazio a disposizione per lo smaltimento dei rifiuti. A fronte di tale situazione, nonché delle recenti direttive dell'Unione Europea - che richiedono di abbattere sensibilmente la quantità di rifiuti smaltiti in discarica e di investire soldi ed energie nel settore del riciclo – sembra dunque imporsi per l'Italia la necessità di cambiare rotta, concentrando i propri sforzi sulla riduzione dei rifiuti e sull'incremento del riciclo efficiente. "Il mix italiano rimane ancora troppo sbilanciato sulle discariche" - spiegano da Althesys - "che in alcune aree del paese sono la destinazione finale di oltre il 70 per cento dei rifiuti urbani prodotti. In questo quadro generale, le situazioni più critiche si registrano in Sicilia, Calabria, Lazio, Puglia e Liguria". 

Il problema delle discariche si lega indissolubilmente ai rifiuti non riciclabili e ai materiali che non vengono avviati al riciclo in modo corretto. Al di là delle emergenze che si sono imposte all'attenzione della stampa nazionale negli ultimi mesi - il dramma Terra dei fuochi, ad esempio, o la situazione ancora incerta di Roma con la chiusura di Malagrotta -, è il ritardo più generalizzato a preoccupare. La crisi economica, tuttavia, ha portato con sè alcuni effetti positivi sul fronte dell'accumulo dei rifiuti. Dal 2011 infatti, secondo i dati presentati da Althesys, le tonnellate di rifiuti prodotte in Italia sono scese da 31,4 milioni a 29, 6 milioni: si tratta di una riduzione di quasi 2 milioni di tonnellate che ha interrotto per la prima volta il trend del continuo aumento verificatosi negli ultimi anni. Allo stesso tempo, prosegue il rapporto, l'ultimo triennio ha visto aumentare la raccolta differenziata del 4,6%, con una diminuzione dello smaltimento dei rifiuti in discarica del 5,6%. 

In Italia il 42,3 per cento dei rifiuti finisce ancora in discarica

(In Italia il 42,3 per cento dei rifiuti finisce ancora in discarica)

Secondo i responsabili del rapporto presentato da Althesys, l'industria italiana in questi ultimi anni ha dimostrato un'attenzione sempre maggiore al tema della produzione e dello smaltimento dei rifiuti. Il quadro generale, tuttavia, appare ancora insoddisfacente, alla luce soprattutto della distanza che separa il nostro paese dal raggiungimento degli obiettivi indicati in materia di riiclo e smaltimento dei rifiuti dall'Unione Europea.  

"La revisione delle principali direttive UE che regolano il settore" – spiega il Was - "fisserà obiettivi al 2030 molto sfidanti, come l'aumento del riciclo al 70 per cento e la sostanziale eliminazione delle discariche. Per arrivare a questo traguardo bisogna puntare sull'industrializzazione e sul consolidamento del settore, che ad oggi continua ad essere molto frammentato". Alessandro Marangoni, responsabile del rapporto Was e amministratore delegato di Althesys, spiega: "L'Europa si prepara a fare un altro salto: perdere questa opportunità vorrebbe dire rinunciare a decine di migliaia di posti di lavoro e rendere meno competitivo l'intero sistema produttivo nazionale. Mentre mettersi in linea con Bruxelles significa ottenere vantaggi consistenti in termini di occupati, fatturato, emissioni serra evitate, diminuzione dell'impatto ambientale del ciclo dei rifiuti. La posta in gioco è un pacchetto di vantaggi al 2030 che per l'Italia vale 15 miliardi di euro". 

AutoreDott. Andrea D'Ammando


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